Durante la nostra esperienza guidata a Bologna (se te lo sei perso ti consiglio di leggere l’articolo “Bologna fuori dai soliti percorsi: itinerario alternativo di 2 giorni“) abbiamo visitato anche Dozza, uno dei Borghi più belli d’Italia.
In questo articolo conoscerai meglio Dozza, cosa ha da offrire al visitatore, dove poter mangiare in questo borgo colorato e dove poter acquistare i prodotti tipici del posto.
Per arrivare a Dozza siamo partiti alle 9:30 dal Relais Bellaria e siamo arrivati dopo una mezz’ora circa dove siamo stati accolti dal signor Davide Arcangeli, proprietario di InCantina di Bologna e residente a Dozza.
Il signor Arcangeli ci ha fatto da guida, mostrandoci il borgo in tutta la sua bellezza. Abbiamo visto la chiesa di Santa Maria Assunta in Piscina. Durante la nostra visita all’esterno della chiesa, abbiamo avuto anche il piacere di conoscere il sindaco di Dozza, che ci ha mostrato il glicine monumentale situato proprio davanti al municipio. Non abbiamo fatto altro che fotografare gli affreschi sulle pareti delle case ammirandoli da vicino. Gli affreschi sono uno più bello dell’altro, anche se il mio preferito rimane l’affresco L’Angelo di Dozza.
La pausa caffè, in una giornata di pioggia, è stata quasi d’obbligo e ci siamo fermati presso al Caffè dell’Osteria dove siamo stati accolti da Andrea. Dopo un’interessante chiacchierata con Andrea, il signor Arcangeli ci ha accompagnati alla Rocca dove abbiamo ammirato l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna nel piano sotterraneo e successivamente abbiamo fatto il giro interno della Rocca.
Dopo il nostro giretto di perlustrazione all’interno della Rocca abbiamo fatto una tappa presso La Bottega dell’Osteria dove abbiamo conosciuto Matteo e Andrea i quali ci hanno offerto una degustazione di prodotti locali. Successivamente siamo andati a pranzare presso l‘Osteria di Dozza che si trova esattamente di fronte alla bottega.
Ma prima di conoscere meglio i luoghi che abbiamo visitato nel nostro itinerario di un giorno a Dozza vorrei parlarti un po’ di questo borgo situato in Emilia-Romagna.
La storia di Dozza
Come accennato prima Dozza è un affascinante borgo medievale che fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia. Si trova in una posizione strategica tra Bologna e vicino a Imola ed è conosciuta non solo per la sua storia e il suo aspetto ben conservato, ma anche e soprattutto per le pareti delle case e dei negozi che sono tutte colorate e ricche di affreschi rendendo così Dozza come un museo a cielo aperto.
Dozza ha origini antiche risalenti all’epoca romana e la sua storia è legata alla Rocca Sforzesca, una fortezza di grandi dimensioni costruita nel XIV secolo e ristrutturata in seguito sotto Caterina Sforza. Oggi all’interno della rocca si trova l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna dove i visitatori possono degustare vini e acquistarli.
Ma la vera attrazione di Dozza è la sua arte urbana. Dal 1960 Dozza ospita la Biennale del Muro Dipinto, un evento durante il quale artisti provenienti da tutto il mondo vengono invitati a dipingere murales sulle pareti delle case del borgo. Una passeggiata per le vie di Dozza offre un’esperienza unica, anche sotto la pioggia come è capitato a noi, perché ovunque guardi ci sono pareti decorate con murales che raccontano le storie, evocano emozioni o semplicemente stupiscono per i loro colori vivaci. Le strade colorate e la cura del borgo rendono Dozza unica nel suo genere.
Per quanto riguarda la Rocca, fortezza che domina il borgo, è uno dei principali punti d’interesse di Dozza. Al suo interno puoi esplorare le stanze antiche, la prigione e la torre da dove si può ammirare una splendida vista sul borgo e sulla campagna circostante.
Ora entriamo nel vivo del nostro itinerario approfondendo cosa abbiamo visitato.
- Chiesa di Santa Maria Assunta in Piscina: l’abbiamo visitata solo esternamente, ma merita comunque una visita. Si trova di fronte al municipio di Dozza, vicino a un’arcata bianca. Questa chiesa è uno dei principali edifici religiosi del borgo e le sue origini risalgono all’epoca medievale, anche se nel corso dei secoli subì diverse modifiche e ristrutturazioni. Il nome “in Piscina” si riferisce molto probabilmente a una vasca battesimale che esisteva nell’area, ma si dice anche che possa indicare la presenza di un corso d’acqua nelle vicinanze. La facciata della chiesa è semplice ma elegante, con pochi ornamenti.

- Glicine Monumentale: è una pianta tutta intrecciata che arriva fino al piano superiore del municipio. E’ di una bellezza disarmante ed è uno degli elementi naturalistici più affascinanti del borgo. Si dice che questo glicine abbia più di 100 anni e nel corso dei secoli è cresciuto avvolgendo con i suoi rami un ampio tratto del muro del municipio. Questo glicine è conosciuto per le sue grandi dimensioni monumentali diventando così il simbolo di Dozza, unendo così natura e arte.

- Affreschi sulle pareti delle case (murales): sono murales sui muri delle case realizzati a tempera, ad affresco, a tecnica mista e in acrilico. Anche se la tecnica più utilizzata e duratura rimane comunque l’affresco. Questi murales sono dipinti da artisti italiani e internazionali dal 1960, tanto che nel 1965 è diventata Biennale. Gli artisti prescelti devono inviare una bozza dell’opera che verrà approvata e poi dipinta sui muri delle case dopo la concessione dei proprietari. Ad oggi sono oltre 200 i dipinti che colorano Dozza. Piccola curiosità: per fare in modo che gli affreschi mantengano la loro bellezza nel tempo e non si rovinino con le intemperie si utilizza una tecnica particolare, ovvero: dipingere le pareti con i colori minerali su una base bagnata formata da calce, sabbia e acqua. Se sei interessato a vedere gli artisti all’opera, solitamente il lavoro si svolge la terza settimana di settembre negli anni dispari.

- L’Angelo di Dozza: è l’affascinante opera realizzata da G. Bonazza nell’anno 1993 e che ancora oggi rimane intatta e perfetta. Quest’opera richiama una visione angelica che dona pace e serenità. La sua postura, appoggiato sulla porta dell’abitazione, dona un senso di protezione e i suoi gesti rappresentano il qui e ora. Quest’angelo accompagna e custodisce perché ogni persona ha bisogno di essere accompagnata nel suo modo e con i suoi tempi. È un’opera che mi ha colpito particolarmente per la sua bellezza; nonostante l’artista abbia utilizzato poche tonalità di colore, ha reso questo affresco interessante da ammirare.

Terminata la nostra prima parte di visita al borgo ci siamo fermati per una pausa caffè presso il Caffè dell’Osteria, un locale che consiglio di visitare se ti trovi nel borgo più bello d’Italia, ovvero Dozza. Il bar si presenta accogliente e di piccole dimensioni, appunto per la volontà del titolare Andrea che cerca di rendere questo locale intimo e con pochi tavolini e piccoli. All’interno verrai accolto da un ambiente vintage con sedie scolastiche e mensole con sgabelli posizionati vicino alle mura. L’interno è ben curato con arredamento particolare e ricercato, infatti Andrea ci ha svelato che per trovare le sue “chicche” di arredamento fa spesso visita ai mercatini dell’usato per acquistare pezzi difficili da reperire nei negozi.

Dopo la pausa caffè ci siamo diretti alla Rocca dove abbiamo visitato l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna e siamo stati accolti da Maurizio Manzoni che ci ha spiegato cosa fanno all’interno di questo posto partendo dalla spiegazione dei corsi di avvicinamento al vino guidati da lui stesso. È un corso che ti aiuta a scegliere il vino giusto e quello più adatto al tuo palato. In questa enoteca effettuano anche degustazioni guidate con un massimo di 24 persone e si possono acquistare vini in loco o tramite il loro sito e-commerce. Infatti visitando l‘e-commerce dell’Enoteca Regionale dell’Emilia -Romagna avrai una vasta scelta tra vini dell’Emilia-Romagna, vini DOP e vini IGP.

La Rocca di Dozza
Usciti dal piano sotterraneo della Rocca di Dozza e lasciando alle nostre spalle l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, siamo entrati a tutti gli effetti nella Rocca dove abbiamo visitato il piano terra, il primo, il secondo e il terzo piano.
La Rocca di Dozza è un edificio fortificato costruito intorno alla metà del XIII secolo. Nel corso dei secoli ha subito diversi interventi di ampliamento che sono ancora ben visibili tutt’oggi mentre si visita l’interno della Rocca. Questo edificio è stato abitato fino al 1960, anno in cui fu ceduto al Comune di Dozza e da quel momento in poi è stato aperto al pubblico come casa-museo.
Il museo della Rocca è gestito dalla Fondazione Dozza Città d’Arte dal 2003, mentre tre anni dopo è stato riconosciuto come “Museo di Qualità” rientrando nel Sistema Museale Regionale della Regione Emilia-Romagna. Come casa-museo fa parte dell’Associazione Nazionale Case della Memoria
Entrando alla Rocca si trova il cortile ben restaurato. Il signor Arcangeli, che ci ha accompagnati e fatto da guida anche all’interno della Rocca, ci ha comunicato che molti degli arredi non sono originali, ma c’è una parte rimasta intatta ed è la vecchia cucina che si trova all’interno. La vecchia cucina si presenta spaziosa e con arredamento e utensili di una volta. Il piano cottura si presenta lungo e largo, mentre al centro della stanza e di fronte a un camino troviamo un enorme tavolo in legno per poter gustare le pietanze preparate. La vecchia cucina abitabile è la prima chicca che incontri nel tuo cammino all’interno della Rocca.

Proseguendo il percorso ci siamo trovati nella Sala Grande della residenza settecentesca risalente al XVI-XIX secolo, che presenta due finestre e due porte. Nel Seicento, i conti Campeggi ampliarono la sala e aggiunsero una grande porta-finestra verso il terrazzo. La sala è decorata con otto ritratti di Casa Malvezzi e quattro di Papi a figura intera.

Sulla destra e salendo pochi gradini si trova la Sala d’Armi risalente allo stesso periodo della Sala Grande, anche se l’ambiente attuale risale al XIX secolo e serviva per ospitare gli ospiti. Le armi esposte in questa sala sono state trovate all’interno del castello.

L’Appartamento Nobile comprende l’anticamera, una camera e un’altra camera con letto nobile. Queste sale presentano soffitti a cassettoni e arredi pregiati, anche se anticamente erano decorate con arazzi e tappezzerie di damasco. Lo studio conduceva al grande terrazzo posteriore.

Di grande importanza è anche il dipinto La Madonna col Bambino e i Santi Scolastica e Benedetto che rappresenta un olio su tela realizzato tra il 1625 e il 1630. Questo dipinto fin dal Seicento è documentato presso la famiglia Malvezzi che lo conservò nel palazzo bolognese. Il dipinto è caratterizzato da una raffinata tecnica pittorica.

Accanto al dipinto si trova il luogo di preghiera dove la leggenda narra che coloro che commettevano dei torti alla famiglia nobile, anziché metterli in prigione, li facevano pregare in questo luogo dove ci si inginocchiava sopra un vetro rotondo e si pregava. Durante la preghiera, venivano catapultati mediante l’apertura della botola dove sotto si trovavano delle lame affilate.

Successivamente si trova il Quartiere del Mastio dove l’attuale aspetto di camera da letto è dovuto agli interventi di Conti Campeggi tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento. La camera del maschio era una stanza di maggior prestigio.

Dopo aver attraversato un passaggio segreto, abbiamo visto l‘appartamento del conte Lorenzo con un suo interessante ritratto. Campeggi era un giurista e lettore presso lo Studio bolognese, rimasto vedovo nel 1509. Fu vescovo, cardinale e diplomatico al servizio di tre papi del Rinascimento: Giulio II, Leone X e Clemente VII. Il ritratto in abiti cardinalizi lo raffigura con la veste.

Una sosta alla Loggia prima di proseguire il cammino. Questo posto è sorretto da colonne ed è stato realizzato nel XVI secolo insieme al vano scala e ai porticati che circondano il cortile.

Proseguendo, troviamo il “piccolo” Drago d’Acqua, una scultura realizzata valorizzando la forma naturale del tronco e aggiungendo dettagli in ferro lavorato a mano, in particolare la testa della creatura. Questa scultura è stata dedicata dall’artista ai più piccini.

La Galleria d’Arte invece racchiude diverse opere artistiche incorniciate e appese alle pareti. Attraversando queste sale d’affreschi ci troviamo nella Cupola della Sala Principale da dove si può ammirare il borgo di Dozza.
Accanto a quest’ultima sala si trova la Camera di Teanna che racconta una storia emozionante appartenente alla famiglia del signor Arcangeli che ci ha fatto da guida. Ogni anno dal 1993 al 2007, Teresio Arcangeli ha commissionato a diversi pittori il ritratto della moglie Teanna, deceduta qualche anno prima. Gli artisti hanno dato libero sfogo alla loro creatività basandosi solo su due fotografie. Nel 2008 gli eredi di Arcangeli hanno donato al Comune di Dozza i ritratti di Teanna, che sono ancora esposti nella Rocca Sforzesca.

Terminata la visita in questa stanza che ha lasciato il segno nella nostra memoria, ci siamo diretti nella Torre Minore e successivamente nella Torre Maggiore.

Ed è proprio salendo verso la torre maggiore che si incontra il Drago di grandi dimensioni, dove si accendono gli occhi durante il festival FantastiKa di Dozza.

Tutte le informazioni storiche dell’interno della Rocca sono state ricavate dai cartelli espositivi situati all’interno delle stanze.
La Bottega dell’Osteria e L’Osteria di Dozza
Al termine della nostra visita presso la Rocca siamo stati accompagnati verso la Bottega dell’Osteria dove abbiamo conosciuto Matteo e Andrea che hanno spiegato la loro realtà e la loro volontà di fare la differenza con i loro prodotti tipici. All’interno di questo negozio si trovano le eccellenze gastronomiche del territorio come il miele, il vino, le confetture, formaggi, affettati e molto altro ancora. La loro particolarità sono le piadine e le realizzano anche gourmet. All’interno si trova un minimarket dove è possibile acquistare i loro prodotti ma anche dei posti a sedere molto particolari e ricavati da alcune botti al posto dei tavolini. Sostanzialmente, chi visita la loro osteria e vorrebbe acquistare qualche prodotto locale che ha assaggiato all’interno del locale, può tranquillamente attraversare la strada e acquistarlo nella bottega di fronte. Un esempio può essere il miglior olio d’oliva della regione, ma anche l’aceto di vino migliore in Italia proveniente dall’Acetaia di Novellara. Non manca lo spazio dedicato ai vini di qualità.

Tra i loro progetti c’è anche quello di realizzare un micro panificio artigianale. Insomma l’idea dicono, è “Una finestra sul territorio. Offrire il meglio di quello che un territorio può offrire in maniera gastronomica”.
Lo staff ci ha gentilmente offerto un aperitivo pre-pranzo e assaggiando i loro prodotti devo dire che hanno davvero ragione, sono eccellenti. Grissini, formaggi accompagnati dalla pera, piadine… tutto insomma tutto davvero ottimo.

E se ci siamo trovati bene in bottega, non potevamo trovarci male nell’Osteria di Dozza dove abbiamo gustato lo gnocco fritto accompagnato dal vino e dalla giardiniera, il figgione e lo scalogno. Per chi non lo sapesse (io l’ho scoperto grazie a Barbara, la nostra meravigliosa organizzatrice dell’evento BlogInBo) il figgione è composto solo ed esclusivamente da pomodoro e cipolla.
A seguire abbiamo assaggiato degli ottimi tortellini in crema di parmigiano che mi hanno letteralmente conquistata. Per quanto riguarda il secondo abbiamo rinunciato e il dolce lo abbiamo saltato. Eravamo davvero sazi di prelibatezze.

Le mie impressioni sulla visita a Dozza
Inizierei ringraziando Barbara, l’organizzatrice di Iniziative Turistiche che ci ha gentilmente invitati all’evento BlogInBo dove ho potuto conoscere e scoprire Bologna e i suoi dintorni ma anche altre colleghe travel blogger con le quali ho condiviso questa meravigliosa esperienza.
Poi vorrei ringraziare Davide Arcangeli che si è gentilmente prestato a farci conoscere il suo amato borgo in tutte le sue sfaccettature e che ci ha raccontato la storia della sua famiglia all’interno della Rocca.
Dozza è semplicemente bellissima. Mi ha affascinato molto il suo stile medievale e gli affreschi sono riusciti a donare allegria e buon umore nonostante una giornata di pioggia continua. Sicuramente ci passerò per farle nuovamente visita perché ho intenzione di ammirare tutti gli affreschi presenti nel borgo, anche se per il momento il mio preferito è L’Angelo di Dozza.
Ringrazio anche Matteo e Andrea per essersi offerti di presentarci le loro realtà che si presentano accoglienti, calde, intime e ben curate come Dozza stessa.
Infine, vorrei consigliarti di visitare l’interno della Rocca perché resterai a bocca aperta, soprattutto se sei un appassionato di storia e reperti antichi. Se ti interessa, la Rocca è aperta tutti i giorni. Ti suggerisco di visitare il sito web della Rocca per conoscere gli orari, che cambiano in base alle stagioni. Per quanto riguarda i prezzi, il biglietto intero costa € 7,00, mentre il ridotto € 6,00. C’è anche l’ingresso gratuito per alcuni. Nel sito web, comunque, trovi tutte le informazioni necessarie.
Che dire, esperienza meravigliosa, borgo ben tenuto e abitanti cordiali e gentilissimi. Grazie davvero di tutto, ci siamo sentiti come se fossimo a casa nostra. Passeremo a ritrovarvi, è una promessa.
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